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domenica 31 luglio 2011

CLERKS - Episodio III

“Ciao signore, c’è Resintel ‘ntevil?” disse il ragazzino entusiasta al commesso del reparto gaming, con un luccichio negli occhi che traspariva un grande desiderio.
“Ciao, aspetta che controllo. Per quale console?” rispose cordiale il commesso, avvicinandosi al computer.
“Per la piessetrè lo voglio, io però ho la piessepì, però ci gioco da mio cugino che è qua in vacanza e poi però se lo porta via quando finisce l’estate, perché ora è in vacanza qua, ma poi se ne deve andare e non può rimanere e io glielo regalo perché gli piace assai pure a lui.” Rispose il bambino, tutto d’un fiato, trepidante in attesa del responso.
Il commesso sorrise e con la cordialità di sempre disse: “Mi dispiace, ma Resident Evil l’ho finito, però se guardi in vetrina magari trovi qualche altra cosa che ti piace."
Il ragazzo si afflosciò all’istante e guardò nauseato la vetrina dei videogames. Intanto arrivarono altri due ragazzini, che si avvicinarono al primo e gli chiesero informazioni su “resinen devil”, ma la notizia negativa li fece ammosciare ed imprecare con un “mannaia a la madosca, però!
Il commesso li guardò con aria assente, pensando a quando era piccolo e giocava con le figurine, o a calcetto vicino alla fiumara, e si allontanò per tornare alle sue mansioni.
“ECCOLO!!! ECCOLO!!!” gridò uno dei tre bambini, facendo sussultare il commesso. “Eccolo, l’ho trovato, mi ha detto che non c’era!!!” rincarò il ragazzino dirigendosi al bancone.
“Ma perché mi hai detto che non c’era? Guarda! L’ho trovato” disse mostrando un videogame al venditore.
“Ma questo è Shellshock, non è Resident Evil.” Osservò il giovane, leggendo il nome del gioco.
“No è Resintel ‘ntevil! L’ho riconosciuto subito! Leggi qua: Un passo dall’Inferno! L’Inferno è un livello di Resintel, capisci?!”
Il giovane venditore rimase basito da quell'affermazione. "Possibile che siamo arrivati a questo punto?" Pensó "questi bambini conoscono il mondo tramite i videogames".
"Piccolo, l'inferno non é solo un livello di Resident Evil: l'uomo, da secoli ormai, chiama Inferno il luogo dove vanno le anime delle persone cattive quando muoiono."
Il bambino rimase basito, incredulo di fronte a quell'affermazione. Come un motore messo a folle, aspettava che qualcuno ingranasse una marcia per riprendersi. E la marcia la ingranó il più grande dei tre, con un sonoro scorci di coddu.  "Te l'ho detto che non era quello, testa di bajjolu" aggiunse dopo il colpo, e tirando l'amico per la maglietta uscì. 
Appena in tempo, prima che una giovane signora chiedesse: "Avete cd della Verbania? Quelli che si scaricano le canzoni. Ma datemeli originali altrimenti saltano."

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