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lunedì 24 ottobre 2011

La statale della morte


Click. Zzzzz…
<<Prova…prova…bene, posso cominciare. Finalmente ho scoperto tutto. Ho capito cosa e come succedono gli incidenti sulla statale 106, soprannominata “la statale della morte”. Dopo varie ed attente analisi ho trovato la soluzione a questo diabolico enigma. Si: diabolico, perché non si può definire in altro modo. Ma partiamo dall’inizio, da quel primo giorno di lavori.
Stiamo parlando della fine degli anni ’20. Tramite controlli incrociati tra documenti dell’epoca, alberi genealogici, articoli di giornale e ricerche private, ho scoperto che gli ingegneri e alcuni appaltatori, erano coinvolti in un’organizzazione di tipo satanista e cabalista e dopo l’inizio dei lavori alcuni sono stati arrestati e altri sono scomparsi in circostanze misteriose. Già basterebbe questo per rendere la storia raccapricciante, ma purtroppo ci sono anche ottant’anni di incidenti mortali e migliaia di vittime che rendono il tutto mostruoso.
Guardiamo la forma che questa strada statale disegna sulla cartina: è un grande “esse” che si estende per 491 kilometri… se non consideriamo i tratti di strade interne ai grossi centri abitati: se sommiamo anche questi arriviamo a circa 666 kilometri. Quindi è una strada a forma di “esse” che si estende per 666 kilometri. Una coincidenza o qualcuno l’ha progettata per dedicarla a Satana?
Questa potrebbe essere solo una delle solite teorie cabalistiche basate su simboli e numeri, che possono convincere i  creduloni. Ma io ho trovato altro per convincervi.
Studiando la frequenza con cui avvengono gli incidenti, i luoghi, le date e il numero di automobili coinvolte, ho trovato una funzione che coincide perfettamente con i dati raccolti.
Vi dice niente il nome Giuseppe Vitali? Beh a me dice tanto. Ho studiato le sue teorie all’università e sono rimasto affascinato dai suoi scritti. C’ho fatto su una tesi!
Una volta mi sono imbattuto su un grafico: una funzione chiamata “Scala diabolica”. Quale sorpresa più grande scoprire un’applicazione di quella demoniaca funzione.
Vitali parte dagli insiemi di Cantor e definisce… beh queste spiegazioni le troverete nei miei appunti, questa è solo una registrazione, in caso mi succedesse qualcosa. Tanto per capirci, il grafico della “Scala diabolica” è appunto simile ad una scala, ed aumenta il numero di gradini in funzione alla base dell’insieme di Cantor che stiamo considerando.
Ok, basta paroloni. Prendiamo in esempio Pacman, la pallina dei videogiochi che si mangia i puntini sullo schermo. Questo Pacman  si mangia tutti i punti dell’insieme di Cantor che stiamo considerando, diventando più grosso ad ogni punto inserito. La funzione ci restituisce una versione grafica dell’aumento di massa di questo Pacman.
Per quel che concerne i miei calcoli, l’insieme di Cantor considerato è formato dalle vittime degli incidenti, la base è data dall’ultimo numero dell’anno, il giorno e il kilometro indicano i punti su ascissa e ordinata.
Dopo ottant’anni di massacri su questa statale, il nostro caro bel Pacman è diventato bello grosso.
Adesso, mentre registro questo nastro, sono proprio sulla Statale 106, al kilometro 35 più o meno. Qui ci sono stati davvero tanti incidenti, è uno dei punti critici della funzione. Se i miei calcoli sono giusti, ci sarà un incidente proprio qui, oggi.
Ho montato la videocamera sul cruscotto e sto andando in direzione Reggio Calabria. Ho controllato la mia automobile proprio ieri. Non ha nessun problema. Io sono astemio, non ho preso droghe o altro che mi possa offuscare i sensi. Il tempo è ottimo: la strada è asciutta, il vento è lieve il cielo è sgombro.
Sono le 14.47. Secondo i miei calcoli, l’orario ha una relazione con i logaritmi… beh sto ricominciando a fare il professore. L’orario del prossimo incidente dovrebbe essere le 15.00, i calcoli sono tutti tra i miei appunti.
Intanto che guido, voglio chiarire qual è la mia teoria in merito. Gli ingegneri che hanno progettato la SS 106 erano satanisti, forse anche massoni. Hanno fatto in modo che questa strada fosse un tributo a Satana e forse qualcosa di più. Una sorta di portale o richiamo. Sfruttando una funzione sconosciuta ai più, scoperta da Vitali proprio in quegli anni, usano questa statale come un rito di evocazione. Gli automobilisti stessi, ignari di tutto, originano questo portale sacrificando la loro vita nel rituale.
Tutto questo per pascere un demonio che arriverà tra circa vent’anni a raggiungere l’unità, il massimo valore consentito dalla funzione. Non oso pensare a cosa potrebbe capitare quel giorno.
Sono le 14.58, tra pochi secondi succederà qualcosa ed io sarò qui, fermo su questa piazzuola a filmare il tutto.
Ecco che arriva una macchina, una berlina nera in direzione Reggio. E dall’altra parte un furgone procede quasi in mezzo alla strada. Lo sapevo, ecco l’incidente! Potrei fermarli, ma la mia tesi sarebbe confutata e dovrei aspettare ancora per confermarla. No, mi serve un morto in questo incidente, solo uno. Se la mia tesi sarà confermata, allora tutti mi prenderanno in considerazione, tutto il mondo saprà chi sono e cosa ho scoperto. Salverò l’umanità da Satana in persona! Questo è il mio giorno.
I due mezzi si stanno avvicinando. Ma… che succede? Il furgone ha svoltato in una traversa privata. La berlina è libera di passare senza pericoli. Non è possibile, non posso aver sbagliato. Sono 4 anni che dedico la mia vita solo a questo momento. No, no, no, no…
Un momento… ecco… eccolo… lo vedo: è lui!!! È comparso in mezzo alla strada. È incredibile, non mi sembra vero. È così che causa gli incidenti: compare all’improvviso per  distrarre i guidatori e causarne la morte. È maestoso: la sua apertura alare copre tutta la strada. Mi guarda. Si è reso conto che questa volta c’è uno spettatore esterno. Mi… mi chiama… non capisco… devo andare, devo andare da lui, devo attraversare la strada, devo… Nooooo!!!!>>
Zzzzzzz. Click.






Fonti sulla scala diabolica www.batmath.it

martedì 18 ottobre 2011

CLERKS - Episodio V


Reparto elettrodomestici da incasso
“Buongiorno, mi scusi… mi servirebbe un forno ad incastro.”
“Salve. Intende forse un forno ad incasso? Venga, le faccio vedere quelli che abbiamo.”
“Si, si: quelli la, bravo.”
“Abbiamo un forno in offerta che è davvero eccezionale. È un forno della *****, multifunzione, classe A, a sole 349 euro.”
“Ah questo, si, si, mi piace. E quanto costa?”
“349 euro, signora. È un forno multifunzione in classe A.”
“Si, si, capisco…349 euro…si…Ma è ventilato?”
“Certo signora: è un forno multifunzione!”
“E che categoria è? Categoria A?”
“Si, è in classe A.”
“Si, si, questo volevo io… ma è ad incastro? Devo portare le misure?”
“Non serve: le misure sono standard, sono tutte uguali.”
“Si ma la mia cucina ha trent’anni ed è fuori squadro.”
“Non centra questo, non centra questo. Non si preoccupi.”
“Vabbè, prendo questo allora. Ma quanto costa?”
“Sempre 349 euro, negli ultimi due minuti non è cambiato di prezzo.”

Cassa
“La signora paga un forno *****, quello che è in offerta. Vado ad imballarlo.”
“Certo. Signora lei paga 349 euro.”
“Ma come, non me lo fate lo sconto? Nemmeno i 49 euro mi cacciate?”
“49 euro di sconto signora? No, guardi: il forno è già in offerta. Mi dispiace.”
“Vabbè, lasciamo stare: se volevate, potevate. Ma ha la garanzia?”
“Certo, è garantito per due anni. Deve conservare lo scontrino.”
“E datemelo così lo conservo qua nel portafogli altrimenti lo perdo.”
“Signora, prima dovrebbe pagare. Sono 349 euro.”
“Ma tutto in una volta? Non vi posso lasciare un acconto e poi ve lo pago tra un mese?”
“Signora, non è possibile. Al massimo possiamo fare una finanziaria.”
“Si, facciamo la finanziaria che già mi conoscono: mi mandano sempre scartoffie a casa,per i  prestiti. Mi volevano dare cinque mila euro: e che li voglio io? No, no, no.”
“Mi dia i documenti che faccio le fotocopie, così inseriamo la pratica. Un attimino… ecco, questi sono i suoi documenti.”
“Già fatto? Bene, arrivederci.”
“Signora, dove va? Ho solo fatto le fotocopie.”
“Pensavo che era tutto fatto. Ma poi mi arrivano a casa i bollettini?”
“Certo, arrivano tutti insieme e poi lei va a pagarli ogni mese.”
“Si, ogni mese: quando posso! Tanto se faccio ritardo non dicono niente. Forse ho ancora qualche bollettino da pagare dell’ultima finanziaria che ho fatto.”
“Signora mi dispiace, ma la pratica è stata rifiutata.”
“E come mai?! È impossibile!”
“Signora se lei paga in ritardo è normale che poi non le danno i finanziamenti.”
“Ma che dice?! Ma quale ritardo: a loro non gli servono i soldi, a me si.”
“Come vuole lei signora. Col forno che dobbiamo fare, lo paga in contanti? Consideri che è l’ultimo pezzo.”
“Si, si. Vado a casa a prendere i soldi. Me lo metta di lato che ora torno.”
“Guardi, sono un tipo tradizionalista: lo metto solo davanti o al massimo dietro. Di lato mai.”
“Allora me lo metta di dietro, così non lo vedono. Vengo più tardi.”
“Ah, ah, ah va bene signora! A dopo. Ah, ah, ah.”

Cassa
“(Ecco che arriva la stordita di sta mattina.)”
“Sono tornata per il forno.”
“Salve signora. Ecco qua, glielo abbiamo messo di dietro. Paga 349 euro.”
“Vabbè vi do 300 altrimenti devo cambiare 500. Non vale la pena che me li scambiate, sennò poi me li spendo.”
“Signora questo non è il mercante in fiera: chi glielo dice al titolare sta sera che mi mancano cinquanta euro dalla cassa?”
“Mamma mia, quanto siete tirchio però! Non vengo più a comprare qua. Ecco, mi dovete fare scambiare i soldi grossi. Poi non mi regolo e me li spendo tutti.”
“Ecco il resto signora. Conservi lo scontrino per la garanzia. Vale due anni.”
“Devo tenere lo scontrino?”
“Si, signora, lo conservi. In caso di problemi si rivolga al centro assistenza.”
“E per quanto vale la garanzia?”
“Per due anni signora.”
“E lo devo portare qua?”
“Per due anni, il centro assistenza viene a casa vostra gratuitamente.”
“Ma tutti i giorni oppure ogni tanto? E se vengono quando io esco? Non è meglio che li chiamo io quando devono venire?”
“(Incredibile: è proprio stordita! Allora mi "inzuppo il pane"!) No, signora. Quelli vengono quando vogliono loro. Controllano il forno. Gli dovete cucinare qualcosa per vedere se è tutto a posto. E se cucinate bene vengono spesso!”
“Uh Madonnina bella, solo questa ci mancava. A me maritu ‘nci ‘nchiananu i cincu minuti! Me ne vado, speriamo che non vengono oggi che non ho nemmeno le uova per fare una ciabella. Arrivederci!”
“Arrivederci, signora. E grazie, grazie davvero! Ah, ah, ah.”

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