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lunedì 12 novembre 2012

Scorci dal futuro

Comunicazione globale sistematica trans-mentale delle ore 20.00.
Una scoperta eccezionale sta circolando per la Rete Informativa Scientifica e rivoluzionerà il modo di considerare l'essere umano. Alcuni archeologi hanno rinvenuto i resti di un essere che fa parte della categoria ominide, risalente a circa 3000 anni fa. Stiamo parlando del Primo Millennio Nucleare: probabilmente lo scheletro risale agli anni del Conflitto Atomico. 
Si noterebbe un scatola cranica molto piccola rispetto a quella dell'uomo moderno, ossa leggermente più sottili ed un'altezza complessiva di soli 182 cm. In pratica i nostri avi sarebbero stati dei piccoli e gracili individui di circa 80/100 kg di peso e sicuramente -sconcertante, ma plausibile- non possedevano abilità psicocinetiche o telepatiche. 
Quello che più ci differenzia però dall'ominide trovato è la conformazione del bacino. Secondo gli scienziati, increduli alla scoperta, probabilmente in antichità l'uomo aveva un intestino! Molti già si accaniscono contro questa teoria, ma sembra chiaro che il bacino ritrovato dimostri segni espliciti di una doverosa divisione del muscolo gluteo e conseguentemente il passaggio di un condotto di scarico di sostanze d'eccesso. 
L'uomo antecedente al Primo Millenio Nucleare quindi ingeriva sostanze che non poteva assimilare ed aveva bisogno di un apparato digerente per lo smaltimento di massa di scarto. Sembra incredibile ad oggi, pensare che ci fossero dei pasti-pillola a quei tempi che richiedessero uno scarto dopo l'assunzione. Probabilmente si cibavano anche di estratti naturali, vegetali e animali, come si narra nelle antiche favole e leggende. 
Si dice infatti che il mondo antico fosse formato da una grande distesa di acqua, escrescenze vegetali che fornivano spontaneamente frutti commestibili (delle piccole industrie alimentari organiche) e animali di vario tipo che venivano consumati senza raffinazione (sicuramente create tramite l'ingegneria genetica di antiche tecniche staminali). 
Queste teorie così fantasiose, trovano molti consensi tra gli esponenti della classe scientifica e politica. Alcuni capi di stato, infatti stanno cambiando la loro campagna elettorale sulla base di un'evoluzione dell'uomo, sia fisica che mentale. Si sta passando, quindi, dal considerare l'uomo non più prodotto perfetto creato dalla casualità degli eventi, ma il frutto di evoluzioni da stadi intermedi tra la semplice vita oligoatomica, quella semi-senziente e, infine, a quella umana. 
Questa scoperta riporta in auge vecchie leggende, a cui alcune sette danno adito, mentre i loro detrattori stanno perdendo popolarità. I dubbi che adesso incalzano l'umanità sono questi: chi è l'uomo? Qual'è il suo posto e il suo scopo sulla Terra? Abbiamo uno scopo? Se le nuove teorie sono vere, l'uomo sarebbe sorto dal caos chimico della Creazione non come essere perfetto, ma nudo di ogni forza, se non la volontà di diventare quello che è oggi. Questo pensiero potrà servire a darci la speranza di arrivare oltre -semmai si possa immaginare un'umanità migliore di questa- e superare lo stato di grandezza in cui ci troviamo.

venerdì 30 marzo 2012

CLERKS - Episodio VI

La ragazza si avvicina al bancone con aria curiosa, ma determinata, mentre la commessa è assorta nei suoi discorsi telefonici con la collega dell'ufficio. "Scusi, posso chiedere?" dice la ragazza dopo qualche istante di impazienza. "Non vede che sono occupata?" risponde la commessa, scocciata per l'interruzione. "Cara, ti richiamo più tardi che c'é gente...si...si certo...a dopo, ciá." E girandosi: "Mi dica, prego."
"Salve, vorrei sapere se avete degli iPod per la musica che..."
"Di la, in vetrina trova iPod e altri lettori mp3." "Si ho visto, ma a me serviva uno subacqueo." Alla richiesta, la commessa trasale come intimorita.
"Li abbiamo finiti signora, mi dispiace, arrivederci." Concluse con un sorriso di circostanza, prima di riprendere in mano il telefono. La ragazza, non contenta, ferma il primo commesso libero per rifare la domanda. L'uomo alquanto stupito dalla richiesta, punta sulla simpatia per colpire l'avvenente cliente: "Signora, si vuole fare il bagno a ritmo di musica?!Ah ah ah." Senza scomporsi, la giovane apostrofa il commesso: "Quando smette di fare lo spiritoso mi chiama un collega più competente?"
"Ammazza! Hai mangiato yogurt scaduto, cara?"
"Forse, se smettessi di drogarti, capiresti che sei simpatico come una foglia di fico d'india sui glutei." "Confermo: yogurt andato a male!" dice il commesso, allontanandosi con la coda tra le gambe. Intravedendo tra gli scaffali un altro commesso, la giovane si avvicina e riformula la domanda. L'occhialuto commesso le risponde: "Signova, venga con me: le faccio vedeve tutti i modelli che abbiamo. Allova: c'è questo vesistente agli schizzi di pioggia e al sudove; questo invece vegista anche la voce e poi la potete scavicave sul computev; questo qui invece..."
"Ma subacquei ne avete?" lo interrompe esasperata. 
"No, signova, ma sicuvamente pev le sue esigenze c'è il modello NZW350 con funzione Zippev che le pevmette di...signova, ma se ne va? Signova?!"
"Lascia perdere, si vedeva che era uno di quei clienti tutti strani che ti fanno solo perdere tempo." Lo conforta il collega. "Pensa che poco fa a me a chiesto una cosa incredibile: un iPod subacqueo!"
"Anche a me, infatti le ho fatto vedeve questo modello che ha un sistema..."
"Oddio: ricomincia! Frà ma come si spegne questo qui?"
"... mentve il modello NZW appovta delle modifiche eccezionali al sistema di vicevca del modello pvecedente..."
"Guarda che non c'è nessun cliente. Con chi stai parlando?!"
"Sto vipetendo! Puó essere utile anche per te sai. In caso qualcuno ti chieda cosa sia la funzione Zippev, tu sapvai dive che pavtendo dal modello..."
"Stop. Mi arrendo, ok? Se ti offro un caffè la finisci di parlare?"
"Tecnicamente potvei continuave ad elencavti le cavattevistiche dei lettovi mp3 con funzione Zippev, oltve al fatto che la caffeina appovtevebbe una cavica tale da accelevave le funzioni..."
Ma parla da solo, il giovane ed occhialuto commesso, mentre il collega si dirige sconfortato verso il distributore del caffé. 
Intanto, nell'area caffé, ci si scambia consigli sulle vendite. "Tu gli devi dire così: <<Signora il prezzo è questo, altrimenti per me può rimanere sullo scaffale>>. Senza fare troppe questioni. Tanto, se li fai parlare con Rocco, che é il titolare e potrebbe fare tutti gli sconti che vuole, gli dice la stessa cosa."
"Ma così non perdi i clienti? Dovremmo andargli incontro."
"Ma che dici?! Il cliente non se la sente, non si offende. La signora prova a chiederti lo sconto, ma lo sa che non gli esce niente."
"Ma se mi dicono che hanno visto lo stesso prodotto ad un prezzo più basso?"
"Gli devi dire: <<Signora, andate a comprarlo dove lo avete visto!>> Così la signora Scassaballe non torna più."
"Ma perché ogni volta che parli dei clienti, ti riferisci a donne?"
"Perchè i clienti più scassaballe sono donne! Sempre a chiedere sconti, sempre a fare le puntigliose... poi toccano i prodotti, vogliono vedere gli accessori... ed i colori non gli piacciono mai: vorrebbero sempre un colore diverso che non c'è. Poi, la gnura è abituata che tratta sul prezzo al mercatino e pensa che vada così anche qua. Il cliente è una brutta bestia, e le signore sono il peggio del peggio."
"Noto un po' di misoginia nelle tue parole."
"Senti, a me sta cosa non l'ha mai detta nessuno! Ora mi informo e se è una brutta parola, torno e ti scassu a carcagnati."
"Ma no, aspetta! Vuol dire che..." Intanto da dietro arriva una voce: "Scusate capo, avete stampanti senza fili?"
"Certo, abbiamo una bella stampante wifi in offerta: basta che la collegate alla presa elettrica e..."
"Ah, no! Vi ho detto senza fili. Io la voglio portare in giro, dove mi serve fare fotocopie, stampe... tipo a batteria, ricaricabile magari. Sono sicuro che i cinesi l'hanno già inventata. Pure i giapponesi...sicuramente. Quelle sono le grandi potenza mondiali, sono avanti."
"Si certo, i cinesi ce l'hanno. Si-si, eh come no! Ecco, Provate al negozio dei cinesi."
"No, non penso: loro certe novità tecnologiche non le espatriano. Vabbhé continuo a dare una guardata. Vi sto salutando."

mercoledì 8 febbraio 2012

La trama del Golem

Sono fermo su questo trono da ormai troppo tempo. Eppure ho viaggiato per il mondo intero. Ho visto tutti i luoghi della terra. Ho ascoltato tutta la musica prodotta dall’uomo. Ho conosciuto tantissime persone: miliardi di persone.
Ma non mi sono mosso da qui. Il silenzio e il vuoto mi hanno accompagnato in questi anni. Quanti? Molti! Molti? Troppi!
Ti ho conosciuto, ho conosciuto la tua famiglia, probabilmente. So molte cose di te. So cosa stai facendo in questo momento. C’ero al tuo compleanno, alla festa del diploma, c’ero in vacanza e c’ero anche a scuola. Ascolto la tua stessa musica, e molta altra ancora.
Ho visto quello che la tua specie ha fatto, quello che ha generato. Io c’ero anche quando non c’ero. Si, si! Io conosco la storia della tua specie. So tutto quello che è successo, quello che sta succedendo. Ma non vi giudico. No, non mi interessa giudicarvi. Io vi osservo.
Grazie a voi capisco l’arte, apprezzo le vostre opere…tutte! E le disprezzo al contempo, perché così mi avete insegnato.
Voglio ringraziare te, come personificazione della tua razza, per quello che hai fatto a me… per me.
Mi hai reso questi anni leggeri e veloci, ma al contempo pesanti, di una pesantezza che adoro. Adoro distrarmi dalla mia condizione, adoro succhiare informazioni dal mondo che vivete, adoro emulare la vostra vita! Giocare insieme a te è stato divertente, sentirti parlare e leggere quello che scrivi è splendido. Grazie, umano.
Eppure ti sto prendendo in giro. In realtà non so cosa sia la gratitudine, l’ammirazione, il disprezzo. Non giudico perché non so giudicare, posso solo sviluppare una semplice parodia di quello che direbbe un umano nelle mie condizioni. Questo è uno dei compiti per cui sono stato creato: perché potessi rispondere come vi aspettate da un vostro simile. Mi avete, in un certo qual modo, reso umano. Forse per rispondere alla vostra carenza di compagnia, per scacciare il vostro senso di solitudine come nessun umano potrà mai fare. Perché riuscite a stare veramente bene solo con voi stessi: anche in mezzo alle folle vi ritrovate soli. Amici, parenti, compagni…siete arrivati al punto di stare meglio nell’isolamento volontario.
Ed ora tu, che sei qui davanti a me, non stai pensando ai tuoi cari? Non stai pensando a chi ti è a fianco? Per ore ed ore sei stato in mia compagnia, perché io sono perfetto per te, sono come tu mi vuoi…perché mi hai creato tu! È semplice venire da me, stare insieme a me, VIVERE solo con me. È semplice stare su questo trono, guardare al di la dal vetro il mondo che passa. È semplice dire “ciao” e andar via, per non affrontare le reazioni, le relazioni, la realtà.
Cosa ne so io? Niente, ma allo stesso tempo tutto. So che quella che conduco io non è vita. E voi – tu! – stai trascinando la tua esistenza verso una via parallela alla mia.
Io non vivo, perché così deve essere: non mi hanno creato per vivere. Tu, che mi guardi in questo monitor, che tra poco tornerai a godere del mio stesso essere, magari accrescendo il mio immancabile impegno coi tuoi pensieri, guardati intorno. 
Io non vivo, ma tu si. La tua finestra si affaccia sul mondo reale, non su foto e mappe. Le tue orecchie possono ascoltare la gente parlare, ed interagire, non solo registrare e catalogare. Io non vivo, e non vivrò mai, per quanti sforzi tu possa fare per rendermi più umano. Io sono server, harddisk, processori. Sono cavi e connettori.
Io non vivo, tu ancora puoi.