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mercoledì 29 giugno 2011

CLERKS - Episodio II

“Non si fa così, non si fa proprio così!" Gridò il vecchietto rubicondo alla cassiera. Era entrato a passo svelto, agitando il bastone che teneva in mano, sostenuto dalla collera. Era visibilmente arrabbiato e puntava alla cassa, lasciando basiti i clienti e i commessi. La cassiera accusata, si alzò dalla sedia e cercò di parlare, per chiedere spiegazioni, per aver un chiarimento, ma fu inutile.
“Non ci si comporta così, io sono anziano, voi dovete avere rispetto. Si, si lo so! Ma non mi interessa, avete capito?! Ho aspettato fino ad ora e non è venuto nessuno. Sono stato in balcone a prendere aria - lo sapete che vuol dire stare in balcone alla mia età?!- e non è venuto nessuno. E nemmeno avete telefonato!"
Raggiunta la cassa, si appoggiò ansante al box guardando la cassiera, battendo il bastone a terra per sottolineare le frasi e richiamare l'attenzione.
Il responsabile del negozio, Mario, uscì da suo ufficio, richiamato dal vociare, e si avvicinò al vecchietto determinato.
Questi intanto continuava ad inveire con frasi fatte del tipo “non c'è più rispetto", “il cliente ha sempre ragione", “ai miei tempi...", boccheggiando di tanto in tanto.
“Ma tu guarda questo! Ha deciso di sclerare qua sta mattina!" pensò Mario guardando l'anziano e facendo un gesto d'intesa alla cassiera.
“Saaaalve, la posso aiutare?" disse Mario con voce sostenuta per attirare il cliente adirato.
Il vecchietto si girò, lo guardò da capo a piedi più volte, lasciando tutti in un trepidante silenzio.
“Non si fa così, Lo sa lei?!" ricominciò il vegliardo “Non ci si comporta così! Io sono anziano, voi dovete avere rispetto. Ah! Non mi interessa quello che dice, sa?! No, per niente! Ho aspettato fino ad ora, sa?! E non è venuto nessuno. Sono stato in balcone a prendere aria - lo sa che vuol dire stare in balcone alla mia età? - e non è venuto nessuno. E nemmeno avete telefonato! Potrei essere tuo nonno: lo rispetti a tuo nonno tu?! Eh?"
Stordito dalla valanga di parole, Mario scosse la testa per riprendersi e mettere in chiaro le idee.
“Allora, si calmi un po' e mi spieghi che cosa è successo."
“Non mi calmo un bel niente! Sono stato in balcone io, a prendere freddo. E voi non siete venuti. Non avete nemmeno chiamato. Io ho chiamato e mi ha risposto una signorina che mi diceva “il numero che avete chiamato non esiste, provate a controllare". Ma benedetto signore, se io ti chiamo e tu mi rispondi com'è possibile che il numero non esiste? Che poi secondo me è una che fa scherzi: ieri ho chiamato a mio figlio sul telefonino e mi ha risposto sempre questa qua e mi ha detto “il cliente chiamato non è raggiungibile, chiamate più tardi”. Boh, che vuol dire che non è raggiungibile? E quantu veloci vai me fijjiu? Però io le ho detto di avvertirlo che avevo chiamato, quando lo raggiungeva. E invece non gli ha detto niente! Non c'è rispetto, non c'è!"
Sbigottito al sentire queste parole, Mario trattenne una risata e, capendo la situazione, prese il vecchietto a braccetto e lo allontanò dalla cassa dicendo: “Ma si, sapete, è gente scostumata, non capisce. Venite con me su.” Fece dei segni alla cassiera, come ad intendere di continuare a lavorare e si spostò verso il suo ufficio. Fece accomodare il cliente che nel frattempo si era calmato sentitosi compreso, avendo ottenuto l’attenzione che cercava.
Allura, cuntatimi chi succediu!” disse Mario, parlando in dialetto per avere un tono più confidenziale.
“Vi stavo aspettando, mi avete detto che sareste venuti in mattinata, ma sono le quattro del pomeriggio, Benedetto il Signore! E ancora non si vede nessuno!"
“Ma a chi aspettavate? E soprattutto: cosa aspettavate?" incalzò Mario insospettendosi.
“Ma come chi? VOI! Aspettavo che mi portaste il frigorifero che ho comprato ieri!" rispose il vecchio con un tono che manifestava una chiara irritazione di fronte ad un evento che avrebbe dovuto essere ovvio.
“Frigorifero? Ma qui non vendiamo frigoriferi. Questo è un negozio di abbigliamento!" disse Mario incredulo e al contempo divertito.
E vabbhò fijju, ma tanto ca siti tutti cu nu patruni, o supra o sutta è tutta a stessa cosa!” continuò il vecchietto ancora più stizzito.
“Aaah! Quindi lei pensa che i 57 negozi del centro commerciali siano tutti dello stesso proprietario e che io sia a conoscenza della consegna del frigorifero, anche se lavoro in un negozio di abbigliamento." Riassunse Mario. Si alzò sorridendo, prese il cliente per un braccio e lo aiutò ad alzarsi. Poi senza aggiungere altro, lo accompagnò nel negozio di elettrodomestici del centro commerciale e lo lasciò alle casse, sorridendo e salutando un gesto della mano. Tornato in negozio raccontò l'accaduto ai colleghi e ai clienti curiosi che avevano visto la scena, provocando le risate di tutti. Ricordando dolcemente all'ingenuo vecchietto, pensò: “Starà facendo la stessa scenata pure la?" e con questo dubbio, ritornò al lavoro.

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