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lunedì 19 settembre 2011

Lampu e Tronu - L'Inizio


L’uomo vestito di nero correva velocemente, saltando agilmente tutti gli ostacoli che gli si paravano davanti. “Un percorso familiare” pensò, mentre superava rapidamente la ringhiera di un terrazzo per buttarsi sul tetto della casa vicina, e sparire nell’oscurità dei vicoli.
Il poliziotto stava ancora salendo la scala, affannato e sudato. Aveva perso il cappello durante la corsa e si era allentato la cravatta. Arrivato sul terrazzo si fermò a riprendere fiato, piegato i due, con le mani sulle ginocchia. Ormai il fuggitivo era perso.
“Oh, chi succediu? A voliti finiri cu sti passiamentu?” Gridò un uomo affacciato al balcone. Era vistosamente arrabbiato, ma mutò in fretta il suo stato d’animo in imbarazzo, mentre il poliziotto si affacciava al parapetto per guardare di sotto.
“Ehm… salutiamo Commissario. C’è qualche problema?”
“Ma quale Commissario?! Torni a dormire che non è successo niente!” Disse stizzito il poliziotto. Si sentiva sempre preso in giro quando qualcuno lo chiamava con un grado superiore al suo. Tanto più perché aveva da poco fallito proprio il test del concorso per Commissari di Polizia.
Ma quello che bruciava adesso, era l’aver perso un delinquente molto importante: un vigilantes che si sta facendo conoscere da qualche tempo nella sua cittadina di provincia.  Non ha nome, non ha volto. Alcuni giornali locali lo chiamano Zorro, perché veste tutto di nero. C’è chi lo chiama Punitore, perché colpisce solo i delinquenti e la criminalità organizzata. C’è chi lo sta osannando come un supereroe. Ma è un fuorilegge. Un ladro e un assassino, tutto qui.
Quello che i giornali non sanno, è che il loro vendicatore mascherato lascia una bella lista dei reati – o  peccati se volete – che la vittima ha commesso in vita. Almeno non lo sapevano fino a questa mattina.
Dopo il terzo omicidio, il vice questore aggiunto ha chiesto dei rinforzi, che tardano ad arrivare. E con questa sera siamo a quattro.
Quattro omicidi in quindici giorni. Un bel record. Tutti membri della malavita organizzata. Tutti brutti ceffi che hanno alle spalle più reati che anni di vita.
La polizia cerca di incastrarli da anni, loro e i padrini che li capeggiano. Ed ora, sembra che la soluzione sia arrivata.

Dal rapporto dell’ispettore Magliai:
[omiss] Il cadavere è stato trovato in posizione supina, con occhi e bocca spalancati, come in una espressione di stupore. Il corpo non presenta segni di colluttazione, di armi da taglio o da fuoco. Come i cadaveri rinvenuti in precedenza (di cui rapporti n.81 del 14/04/2011, n.83 del 17/04/2011 e n.90 del 23/04/2011), presenta bruciature da scossa elettrica sul braccio destro e sulla mano sinistra. [omiss]

Da “Liberi nel sud” – quotidiano locale gratuito – del 28/04/2011
Quest’uomo di coraggio e sicuramente vicino alle forze dell’ordine, ha già perpetrato quattro omicidi a scapito di uomini appartenenti a cosche mafiose della zona. La mafia sta subendo un duro colpo e la gente si sente di ringraziare questo vigilantes che opera per la comunità. Le illazioni sul conto di questo “punitore”, di persone che vedono gli omicidi come regolamenti di conti tra bande, vengono sfatate da indiscrezioni della Polizia. Questa mattina  infatti, è stato reso noto che accanto ai corpi delle vittime sono state trovate delle liste di reati probabilmente commessi o commissionati dai quattro. Non resta nessun dubbio su questo eroe dei nostri giorni, deciso a mettere fine a questa (troppo) lunga tradizione di delinquenza nella nostra terra.
Quando le forze dell’ordine dormono, dove la burocrazia della magistratura ostacola, come un fulmine a ciel sereno, un uomo si sveglia e agisce.

 “Non puoi continuare così! Sta sera ti stavano quasi per prendere!”
“Non mi prenderanno, conosco la zona molto meglio di loro, ci facevo parkour prima ancora lo chiamassero parkour.”
“Si ma non puoi continuare ad ammazzare la gente! Lo capisci o no?”
“Loro ammazzano e poi vanno in chiesa, rubano e poi si fanno vedere alle cene di beneficenza, schiavizzano la gente, e poi si comportano dai filantropi di fronte alle autorità: avranno lo stesso trattamento da me. E dovranno capire che sto arrivando, contando gli sgherri che gli rimangono.”
“Quindi li vuoi far fuori tutti, vero? Non ci sto, non ci sto più!”
“Quelli che ho ammazzato erano due mammasantissima e due picciotti quasi intoccabili. Voglio che abbiano paura e capiscano che posso arrivare a chiunque.”
“No, no, no… è la polizia che li deve arrestare, i carabinieri. Vanno messi in galera, non è giusto ammazzarli, anche se loro hanno ammazzato.”
“Non hanno prove, lo sai. Lo sai perché la chiamano piovra? Perché ha contatti dappertutto: politici, polizia, giudici corrotti. Per questo prospera. Io sbatterò la testa di questo polpo contro la roccia più dura che c’è.”
“Ricordati due cose dei polpi: uno, alcuni sono velenosi e pericolosi; due, preferiscono perdere un tentacolo o due piuttosto che morire. Sono sfuggenti e viscidi. È difficile tenerli fermi…”
“Se non sai come fare!”
“Se ne ammazzi ancora non ti aiuto più. Stordiscili, mutilali se devi, ma basta omicidi. Ti prego.”
“Sarà più difficile, sai? Non pagheranno mai per i loro reati. Ci proverò. Vieni qua, fatti abbracciare fratellino.”
“Eh trovati un nome, non mi va che i giornali ti chiamino Zorro!”
“E allora tu sarai Lampu e io Tronu: Lampu mi li llampa e Tronu mi li ‘ntrona!”

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