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venerdì 2 settembre 2011

Yao Guai


L’uomo in vestito scuro e bombetta si avvicinò al fiume, con le labbra rigide sotto gli aguzzi baffetti neri, con occhi sicuri e risoluti. Lo schiavo nero, dai vestiti nuovi ma impolverati, era impaurito e lo precedeva.
“Sir Price, eccolo, eccolo. Deve essere lui!”
Of Course, Badu. Calmati adesso, potremmo spaventarlo. Fallo avvicinare.” Rispose il gentleman inglese, con garbo.
L’uomo di colore, ubbidì al comando con prontezza. Arrivato all’argine del fiume, fece degli esasperati gesti al cinese sulla zattera al centro del fiume Huang He, attirando presto la sua attenzione.
“Arriva sir Price, arriva. Sta arrivando, si sta muovendo. Preparo la pistola? Sir, preparo la pistola?” sussurò ansioso lo schiavo. Il nervosismo che traspariva dai suoi movimenti guardinghi e le occhiate circospette, contrastava con la serafica calma dell’inglese.
“Badu, mantieni la calma e un rispettoso silenzio mentre tratto con quest’uomo, right?”
Badu annuì e si girò per osservare il cinese arrivare alla riva con la sua zattera, tirarla all’asciutto ed avvicinarsi con passi brevi e capo chino.
Inchinandosi, in un gesto di saluto reverenziale, disse: “Cosa desiderare il signore inglese?” in un biascicato inglese.
Sir Price non fu sorpreso: gli inglesi erano degli ottimi acquirenti, ma non avevano la pazienza di imparare altre lingue. “Chi vuole parlare con noi, deve farlo nella nostra lingua.” pensò.
“Ho saputo che tu raccogli i corpi dei morti trasportati dalla corrente del fiume in questa zona, dietro compenso, of course. Mi sbaglio forse? Qual è la tua parcella?”
“Se cercate bambino bianco, con camicia bianca e pantaloni neri, il mio compenso è troppo alto, signore. Lei dimenticare e tornare in Inghilterra.” Rispose l’uomo con sicurezza.
“Sono disposto a pagare trecento sterline, o se preferite in monete d’argento, ma devo recuperare quel corpo.”
“Dieci volte tanto signore, in argento! E il suo servo deve venire con me, oppure nulla signore.”
“Tremila sterline, in argento? Mio caro signore, lei esagera. Troverò qualcuno che lo farà per molto meno. Arrivederla.” Disse l’uomo inglese, sollevando la bombetta in segno di saluto.
“Nessuno entrerà nella terra di Yao Guai, solo io sono tanto pazzo per farlo. Dopo avere visto i suoi occhi di fuoco e le zanne di tenebra, solo io ho il permesso di andare nel suo territorio. La bestia ha fame e aspetta qualcuno per appagare le sue viscere. ”
“Andiamo Badu, troveremo un altro modo, a costo di andare noi stessi a recuperare il corpo.”
Badu guardò il cinese con uno sguardo tremante e febbricitante. La paura di quei luoghi così esotici e straordinari era adesso aumentata dal racconto del vecchio.

Il giorno dopo, la scena si ripropose identica. Badu, sempre più spaventato, aveva ottenuto il permesso di tenere la pistola carica in mano. Attirò l’attenzione del pescatore di corpi, che si avvicinò alla riva senza scendere dalla zattera.
“Sali, abbiamo poco tempo prima che il sole muoia.” Disse allo schiavo. Sapevano tutti e tre perché l’inglese era tornato al fiume e cosa teneva nella borsa di cuoio lo schiavo nero.
Badu guardò sir Price, e deglutì rumorosamente quando questi gli fece cenno di andare.

La zattera si mosse lenta, spinta dal grosso remo del cinese. Badu intanto si guardava intorno puntando la pistola verso tutte le canne mosse dal vento, i rospi che saltavano in acqua e ogni altro movimento che attirasse la sua attenzione.
“Cos..cos’è Iau Gay? È un uomo? È un animale?” disse il nero.
Il cinese non rispose e continuò a remare. Badu si innervosì, ma non osò insistere o minacciarlo: quell’uomo gli faceva paura. Cominciò ad intonare una nenia africana per scacciare gli spiriti maligni, dondolando il capo a destra e sinistra.
“I tuoi dei sono troppo lontani per aiutarti. Il figlio del tuo padrone è la.” Proferì il barcaiolo dopo qualche istante. Indicò un punto sulla riva occidentale del fiume, dove un piccolo corpo sporco di fango si faceva accarezzare dal’acqua.
Raggiunta la riva, lo schiavo scese dalla zattera per recuperare il corpo. “Prima lo recupero, prima torniamo indietro.” Pensò. D’un tratto il cielo si fece scuro e una densa nebbia giallastra circondò Badu. Il fiume smise di scorrere, ogni rumore si attutì fino a scomparire. Badu recuperò il corpo e si accorse di quello che stava succedendo solo quando fu immerso completamente dalla fitta nebbia. La paura lo inondò come una fredda marea, sbilanciandolo. Cadde sopra il corpo che doveva recuperare. Impugnò la pistola con le due mani e si guardò intorno freneticamente, incapace di alzarsi. Sentiva dei passi, pesanti e profondi. Un ringhio lamentoso gli provocò dei brividi sulla schiena che lo paralizzarono.
“Cinese, sei tu? Cinese? Dove sei? Nyame salvami tu!” gridò isterico mentre sparava un colpo verso la nebbia.
Prese il corpo del bambino dal colletto della camicia e lo tirò a se. “Mostro, mangiati lui, non mangiare me. Sono nero, lui è più buono! Hai sentito mostro… Iau Guy hai fame? Mangiati questo bambino.” Disse, scaraventando il bambino tra la bruma.
Un ruggito fece tremare l’aria e la nebbia esplose di luce. Il bambino scomparve, svanendo debolmente alla vista di Badu, terrorizzato.
Esplose un colpo. Poi un secondo colpo. Ed un terzo infine. Non vide sangue, non sentì grida di dolore: il mostro era ancora vivo. “VAI VIAAA!! VAI VIAAAA!!! Non mi mangiare… ti prego, non mi mangiare…”
Ma nessuno rispose alle sue suppliche. Il ruggito si faceva sempre più forte, rimbombava nella testa dello schiavo nero, mentre un acre odore muschiato riempiva l’aria.
Poi più niente. Nessun suono, all’improvviso. Nessuna luce abbagliante. Poi fu il buio.

L’inglese vide la zattera del cinese avvicinarsi alla riva, flemmatica quanto il suo padrone. Trasportava il corpo esangue del figlio, affogato il giorno prima mentre giocava vicino alla loro residenza. Non si scompose a vedere il cadavere del bambino, ne per l’assenza dello schiavo.
“Mi lanci la borsa, signore.” Disse il cinese. Sir Price eseguì con prontezza e restò a guardare mentre il pescatore di corpi calava il corpicino in acqua e lo spingeva col remo.
“La bestia ha saziato la sua fame, spero?” Chiese il gentleman.
“Yao Guai può essere appagato…mai sazio.” Rispose il vecchio allontanandosi e scomparendo tra i giunchi e le canne.

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